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Le associazioni combattentistiche e d'Arma di Bressanone con le rispettive bandiere di rappresentanza, autorità civili e militari nonché semplici cittadini hanno assistito nella chiesa parrocchiale alla solenne cerimonia religiosa per ricordare, onorare ed esaltare la memoria dei Caduti di tutte le guerre e dei cinquemila alpini caduti nella battaglia di Nikolajewka. A rendere oltremodo toccante la solenne cerimonia officiata dal decano Munter, da don Ivo e dal diacono Lorenzi, i numerosi riferimenti alla battaglia ed in particolare alla figura del venerabile don Carlo Gnocchi, cappellano della Divisione alpina della brigata Tridentina in Russia, che ha poi fondato e diretto un orfanotrofio per i mutilatini, a due dei quali ha lasciato in dono le sue cornee. Nell'omelia don Ivo prendendo spunto dal libro "Cristo tra gli Alpini'. ha citato una frase del cappellano: "Dio fu con gli Alpini, ma gli Alpini furono degni di Dio". Al termine della messa il generale Natalino Vivaldi, già comandante della Brigata alpina Tridentina, ha commemorato lo storico evento con un breve e commosso intervento.
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Il generale Vivaldi ha ricordato come i reparti della Divisione alpina
Tridentina con ripetuti eroici e sanguinosi attacchi,protrattisi per
una interminabile giornata contro forze di gran lunga superiori di numero
e di armamento, occuparono il villaggio di Nikolajewka, consentendo
così a una colonna in ritirata formata da oltre trentamila militari
non solo italiani, di mettersi in salvo dall'accerchiamento nemico e
da una sicura morte per assideramento. La cerimonia si è conclusa con
la preghiera dell'Alpino recitata dal presidente dell'Anei Enrico Bracchi,
figlio del pluridecorato generale Enrico Bracchi che nella battaglia
di Nikolajewka comandò eroicamente il battaglione Vestone riportando
una ferita e meritando tre medaglie d'argento al valor militare.
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