Le fortificazioni di Novacella.
PREMESSA.
      Questa rassegna fotografica illustra soltanto la parte fortificata eretta a difesa della celebre Abbazia di Novacella nel comune di VARNA (BZ), ed, in particolare, il cosiddetto “Castel S. Angelo”, uno dei monumenti più originali di tutta la regione.

LA PRIMITIVA COSTRUZIONE ROMANICA
     La cappella originaria è stata eretta nel 1190 da Corrado Il dei Signori di Rodengo, prevosto di Novacella, che ha adottato schemi architettonici romanici su pianta poligonale (16 angoli), dotata di due corpi sovrapposti: quello inferiore destinato all’ospitalità ed assistenza, quello superiore al culto.

TRASFORMAZIONE IN “CASTRUM"
     Sul finire del XV secolo, nel quadro degli apprestamenti difensivi predisposti dal Principato Ecclesiastico di Bressanone, per arginare la temuta aggressione dei Turchi, già infiltratisi nella Stiria e nella Carinzia, si dovette trasformare la cappella-ospizio San Michele in un solido baluardo su cui fare perno per il sistema difensivo conventuale. Fu il prevosto Luca Hàrber, di origine sveva, a condurre i lavori di fortificazione adottando schemi e formule architettoniche decisamente originali ispirati vagamente dalla possente mole di Castel S. Angelo a Roma.
     Gli annuali conventuali di allora citano l’edificio come “Castrum divi Arcangeli”, a sottolineare l’aspetto più militare che religioso della cappella.
     In effetti la doppia fila di merli, la torre cilindrica esterna con il piombatoio, le feritoie ecc. le donano la forma di una severa rotonda fortificata, anche se ingentilita dalle belle finestre bifore sorrette da sinuose colonnine romaniche recuperate dal preesistente chiostro del convento, già trasformato, nel 1370, da romanico in gotico.
     La tanto temuta invasione turca non avvenne ma, in sua vece, furono gli stessi contadini di Novacella che avrebbero dovuto condurre la difesa contro i Turchi, a distruggere il fortilizio durante la rivolta, guidata da Michele Gaissmayr, nel 1525,. Il castello fu restaurato 18 anni dopo dal prevosto Girolamo Piesendorfer che riconsacrò la cappella dedicandola al Redentore.

ALTRI APPRESTAMENTI DIFENSIVI
     La struttura difensiva era completata, sul lato est, da una torre guardiana a forma circolare, sconsideratemente demolita nel 1900. Da qui si prolungava, in direzione nord, un muro di cinta esterno interrotto dalla severa mole della “Torre dei Turchi, voluta con arcigna espressione antropomorfa ed eretta nella seconda metà del XV secolo. Il muro difensivo, che avvolge sul lato est il complesso conventuale, presenta tuttora le feritoie e le rientranze che sostenevano un tempo il pianerottolo in legno sul quale si sviluppava il cammino di ronda perimetrale.    

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